PESTO ALLA GENOVESE

Basilico, Parmigiano Reggiano, Pecorino Sardo, Pinoli, Aglio.

Medio

Liguria

20 min

250 Kcal

PESTO ALLA GENOVESE

Basilico, Parmigiano Reggiano, Pecorino Sardo, Pinoli, Aglio.

Medio

Liguria

20 min

250 Kcal

PESTO ALLA GENOVESE

Basilico, Parmigiano Reggiano, Pecorino Sardo, Pinoli, Aglio.

Medio

Liguria

20 min

250 Kcal

GENESI

Nel Medioevo, in Liguria, si diffuse una salsa a base di aglio chiamata "aggiadda" (agliata), utilizzata per conservare cibi cotti e insaporire pietanze.  Era una salsa semplice, forte, adatta ai lunghi viaggi per mare. L'introduzione del basilico, l'ingrediente principe del pesto moderno, avvenne più tardi. 
Questa pianta originaria dell'India, arrivò in Europa e trovò in Liguria un ambiente consono per crescere rigoglioso e profumatissimo, in particolare nella zona di Prà, nei pressi di Genova. La ricetta del Pesto alla Genovese - come la conosciamo oggi- iniziò a delinearsi tra il XVIII e il XIX secolo. 
La prima codifica "ufficiale" si fa risalire al ricettario "La Cuciniera Genovese" di Gio Batta Ratto, pubblicato nel 1863.  Qui compare la ricetta che include tutti gli ingredienti fondamentali: basilico, aglio, pinoli, formaggio grana (Parmigiano o grana ligure), formaggio sardo (pecorino), olio extravergine d'oliva e sale grosso, tutti rigorosamente pestati nel mortaio. 
L'uso del mortaio di marmo e del pestello di legno non è solo una tradizione folcloristica, ma una tecnica precisa: il movimento rotatorio del pestello schiaccia le foglie di basilico senza tranciarle (come farebbero le lame di un frullatore), evitando così l'ossidazione e mantenendo intatto il loro profumo e il colore verde brillante. 
Anche la qualità degli altri ingredienti è fondamentale, dall'olio ligure delicato al basilico genovese DOP. 
Il Pesto alla Genovese si è diffuso dalla Liguria al resto d'Italia e poi nel mondo, diventando uno dei condimenti italiani più rappresentativi e apprezzati. 

PARTI (4 PErsone)

RICETTA

Foglie di basilico genovese
Pinoli
Aglio
Parmigiano Reggiano
Pecorino Sardo
Olio EVO ligure
Sale marino grosso

70-100 g
30 g
1-2 spicchi
45 g
15 g
100 ml
q.b.

ALLESTIMENTO

  1. Per il pesto:
    Se usi il mortaio, lava delicatamente le foglie di basilico e asciugale perfettamente con un canovaccio pulito.  Metti nel mortaio gli spicchi d'aglio sbucciati e un pizzico di sale grosso.  Inizia a pestare fino a ridurli in crema.  Aggiungi i pinoli e continua a pestare.  Unisci gradualmente le foglie di basilico, pestandole con un movimento rotatorio contro le pareti del mortaio, finché non saranno sminuzzate.  Incorpora i formaggi grattugiati e infine versa l'olio EVO a filo, mescolando delicatamente con il pestello per ottenere una salsa omogenea e cremosa.

  2. Se usi il frullatore:
    metti nel boccale l'aglio, i pinoli e il sale grosso.  Frulla per pochi secondi.  Aggiungi le foglie di basilico ben lavate e asciugate e i formaggi grattugiati.  Aziona il frullatore a intermittenza per non scaldare troppo il basilico, versando l'olio a filo, fino ad ottenere la consistenza desiderata.  È fondamentale frullare per il minor tempo possibile e a bassa velocità per evitare l'ossidazione e il surriscaldamento del basilico, che altererebbero il sapore e il colore del pesto.

suggerimento

  1. Per un pesto più leggero, puoi diminuire leggermente la quantità di aglio o ometterlo del tutto.

  2. Per conservare il pesto, trasferiscilo in un vasetto di vetro pulito, copri la superficie con uno strato di olio EVO e chiudi bene il coperchio.  Si conserva in frigorifero per qualche giorno. 

GENESI

Nel Medioevo, in Liguria, si diffuse una salsa a base di aglio chiamata "aggiadda" (agliata), utilizzata per conservare cibi cotti e insaporire pietanze.  Era una salsa semplice, forte, adatta ai lunghi viaggi per mare. L'introduzione del basilico, l'ingrediente principe del pesto moderno, avvenne più tardi. 
Questa pianta originaria dell'India, arrivò in Europa e trovò in Liguria un ambiente consono per crescere rigoglioso e profumatissimo, in particolare nella zona di Prà, nei pressi di Genova. La ricetta del Pesto alla Genovese - come la conosciamo oggi- iniziò a delinearsi tra il XVIII e il XIX secolo. 
La prima codifica "ufficiale" si fa risalire al ricettario "La Cuciniera Genovese" di Gio Batta Ratto, pubblicato nel 1863.  Qui compare la ricetta che include tutti gli ingredienti fondamentali: basilico, aglio, pinoli, formaggio grana (Parmigiano o grana ligure), formaggio sardo (pecorino), olio extravergine d'oliva e sale grosso, tutti rigorosamente pestati nel mortaio. 
L'uso del mortaio di marmo e del pestello di legno non è solo una tradizione folcloristica, ma una tecnica precisa: il movimento rotatorio del pestello schiaccia le foglie di basilico senza tranciarle (come farebbero le lame di un frullatore), evitando così l'ossidazione e mantenendo intatto il loro profumo e il colore verde brillante. 
Anche la qualità degli altri ingredienti è fondamentale, dall'olio ligure delicato al basilico genovese DOP. 
Il Pesto alla Genovese si è diffuso dalla Liguria al resto d'Italia e poi nel mondo, diventando uno dei condimenti italiani più rappresentativi e apprezzati. 

PARTI (4 PErsone)

RICETTA

Foglie di basilico genovese
Pinoli
Aglio
Parmigiano Reggiano
Pecorino Sardo
Olio EVO ligure
Sale marino grosso

70-100 g
30 g
1-2 spicchi
45 g
15 g
100 ml
q.b.

ALLESTIMENTO

  1. Per il pesto:
    Se usi il mortaio, lava delicatamente le foglie di basilico e asciugale perfettamente con un canovaccio pulito.  Metti nel mortaio gli spicchi d'aglio sbucciati e un pizzico di sale grosso.  Inizia a pestare fino a ridurli in crema.  Aggiungi i pinoli e continua a pestare.  Unisci gradualmente le foglie di basilico, pestandole con un movimento rotatorio contro le pareti del mortaio, finché non saranno sminuzzate.  Incorpora i formaggi grattugiati e infine versa l'olio EVO a filo, mescolando delicatamente con il pestello per ottenere una salsa omogenea e cremosa.

  2. Se usi il frullatore:
    metti nel boccale l'aglio, i pinoli e il sale grosso.  Frulla per pochi secondi.  Aggiungi le foglie di basilico ben lavate e asciugate e i formaggi grattugiati.  Aziona il frullatore a intermittenza per non scaldare troppo il basilico, versando l'olio a filo, fino ad ottenere la consistenza desiderata.  È fondamentale frullare per il minor tempo possibile e a bassa velocità per evitare l'ossidazione e il surriscaldamento del basilico, che altererebbero il sapore e il colore del pesto.

suggerimento

  1. Per un pesto più leggero, puoi diminuire leggermente la quantità di aglio o ometterlo del tutto.

  2. Per conservare il pesto, trasferiscilo in un vasetto di vetro pulito, copri la superficie con uno strato di olio EVO e chiudi bene il coperchio.  Si conserva in frigorifero per qualche giorno. 

GENESI

Nel Medioevo, in Liguria, si diffuse una salsa a base di aglio chiamata "aggiadda" (agliata), utilizzata per conservare cibi cotti e insaporire pietanze.  Era una salsa semplice, forte, adatta ai lunghi viaggi per mare. L'introduzione del basilico, l'ingrediente principe del pesto moderno, avvenne più tardi. 
Questa pianta originaria dell'India, arrivò in Europa e trovò in Liguria un ambiente consono per crescere rigoglioso e profumatissimo, in particolare nella zona di Prà, nei pressi di Genova. La ricetta del Pesto alla Genovese - come la conosciamo oggi- iniziò a delinearsi tra il XVIII e il XIX secolo. 
La prima codifica "ufficiale" si fa risalire al ricettario "La Cuciniera Genovese" di Gio Batta Ratto, pubblicato nel 1863.  Qui compare la ricetta che include tutti gli ingredienti fondamentali: basilico, aglio, pinoli, formaggio grana (Parmigiano o grana ligure), formaggio sardo (pecorino), olio extravergine d'oliva e sale grosso, tutti rigorosamente pestati nel mortaio. 
L'uso del mortaio di marmo e del pestello di legno non è solo una tradizione folcloristica, ma una tecnica precisa: il movimento rotatorio del pestello schiaccia le foglie di basilico senza tranciarle (come farebbero le lame di un frullatore), evitando così l'ossidazione e mantenendo intatto il loro profumo e il colore verde brillante. 
Anche la qualità degli altri ingredienti è fondamentale, dall'olio ligure delicato al basilico genovese DOP. 
Il Pesto alla Genovese si è diffuso dalla Liguria al resto d'Italia e poi nel mondo, diventando uno dei condimenti italiani più rappresentativi e apprezzati. 

PARTI (4 PErsone)

RICETTA

Foglie di basilico genovese
Pinoli
Aglio
Parmigiano Reggiano
Pecorino Sardo
Olio EVO ligure
Sale marino grosso

70-100 g
30 g
1-2 spicchi
45 g
15 g
100 ml
q.b.

ALLESTIMENTO

  1. Per il pesto:
    Se usi il mortaio, lava delicatamente le foglie di basilico e asciugale perfettamente con un canovaccio pulito.  Metti nel mortaio gli spicchi d'aglio sbucciati e un pizzico di sale grosso.  Inizia a pestare fino a ridurli in crema.  Aggiungi i pinoli e continua a pestare.  Unisci gradualmente le foglie di basilico, pestandole con un movimento rotatorio contro le pareti del mortaio, finché non saranno sminuzzate.  Incorpora i formaggi grattugiati e infine versa l'olio EVO a filo, mescolando delicatamente con il pestello per ottenere una salsa omogenea e cremosa.

  2. Se usi il frullatore:
    metti nel boccale l'aglio, i pinoli e il sale grosso.  Frulla per pochi secondi.  Aggiungi le foglie di basilico ben lavate e asciugate e i formaggi grattugiati.  Aziona il frullatore a intermittenza per non scaldare troppo il basilico, versando l'olio a filo, fino ad ottenere la consistenza desiderata.  È fondamentale frullare per il minor tempo possibile e a bassa velocità per evitare l'ossidazione e il surriscaldamento del basilico, che altererebbero il sapore e il colore del pesto.

suggerimento

  1. Per un pesto più leggero, puoi diminuire leggermente la quantità di aglio o ometterlo del tutto.

  2. Per conservare il pesto, trasferiscilo in un vasetto di vetro pulito, copri la superficie con uno strato di olio EVO e chiudi bene il coperchio.  Si conserva in frigorifero per qualche giorno.